Confini culturali e percezione storica

Logo opificio economia politica e storiaIl progettato ciclo di incontri vuole gettare luce sul complesso processo di allargamento dei confini culturali che si verificò a Firenze dopo l’Unità d’Italia ed in particolare negli anni di Firenze capitale (1865-1870), processo assimilabile a quanto avvenuto nella Riunificazione tedesca o attualmente si percepisce nell’allargamento di orizzonte legato al rafforzarsi dell’Unione Europea. Come in questi casi, il mutamento di confine causa nella Firenze del tempo alterazioni profonde non solo in ambito istituzionale ed economico, ma anche e soprattutto culturale. Negli anni della Capitale, a Firenze il respiro dell’azione politica ed economica improvvisamente cambiò misura, obbligando tutti a ripensare le strategie di breve e lungo periodo ed anche a ricreare una propria rappresentazione identitaria. Politici, economisti ed imprenditori, insomma, dovettero aggiustare le proprie aspettative e ridimensionare il proprio ambito decisionale mentre storici ed intellettuali ricostruivano, talvolta con impaziente irruenza, talaltra operando una profonda e paziente rilettura del passato storico, la dimensione spaziale correlata alla definizione di sé.

Le ricerche che confluiranno negli incontri proposti si preoccuperanno dunque di studiare come in quei cinque cruciali anni della storia fiorentina cambiasse l’identità culturale dei principali decisori politici ed economici, sottolineando da una parte l’influenza, per così dire dal basso, del mutato scenario istituzionale e quindi economico e sociale di riferimento, dall’altra l’importanza delle suggestioni provenienti dall’attività di intellettuali e storici. Si cercherà quindi di ricostruire come cambiassero le strategie di investimento di possidenti ed imprenditori, come mutassero di prospettiva le politiche economiche avocate da parlamentari ed economisti e come si adattassero storiografia e cultura diffusa di fronte all’abbattersi dei confini dello stato toscano ed all’assurgere di Firenze a centro nevralgico del nuovo stato italiano.

Quanto dell’improvviso e noto passaggio dell’economia fiorentina dall’agricoltura alla finanza, quanto dello scontro per il liberismo, quanta della commistione spesso inopportuna tra affari e politica, quanto del mutare dell’entusiasmo di inizio secolo in retorica risorgimentale furono dovuti al voler imporre Firenze come capitale del neonato stato italiano da parte di Napoleone III?

Oltre a rispondere a questi quesiti, gli eventi, che dovrebbero concludere e racchiudere le ricerche proposte, avranno il compito di trarre per il presente utili lezioni dall’esperienza passata, sottolineando la complessità dei mutamenti economici, sociali e culturali innescati dall’abbattimento di frontiere consolidatesi nei secoli. Proprio a questo scopo non li si vorrebbe circoscrivere all’ambito accademico, ma aprirli al turismo culturale di alto livello, collocandoli in luoghi simbolo della Firenze ottocentesca, troppo spesso dimenticata per il fascino rinascimentale della Firenze più antica. Gli anni di Firenze capitale videro, infatti, un enorme sforzo innovatore architettonico e urbanistico che meriterebbe di essere riscoperto nel contesto delle ricerche in oggetto. Le sedi delle conferenze, dunque, faranno parte a pieno titolo del percorso di “A spasso per Firenze Capitale” ed i contenuti delle ricerche saranno resi disponibili, in forma sintetica, tra quelli scaricabili sui supporti tecnologici.

Infine, laddove la tematica lo permetterà, gli incontri saranno anche impreziositi da alcune “Apparizioni” del Teatro D’Almaviva, interventi spettacolari in forma di monologhi o dialoghi di 2-8 minuti, volti a rendere drammaticamente i dibattiti e le contrapposizioni che l’improvviso mutare del contesto istituzionale inevitabilmente portò con sé. Anche queste messe in scena diventeranno parte del materiale a disposizione per il download, arricchendo in maniera permanente l’offerta turistico-culturale della città.